Al BIF National 2022, l'evento annuale del Business Integrity Forum, Transparency International Italia aderisce al Manifesto Zerø Corruption, con un abbraccio simbolico tra Nicola Allocca (ASPI e BIAC OCSE) e Michelangelo Anderlini (TI-it).
L'iniziativa Zerø Corruption è promossa dal Comitato Anticorruzione del Business dell'OCSE ed è stata presentata per la prima volta il 10 ottobre 2022 a Parigi. Il Manifesto propone formalmente all’ONU un nuovo obiettivo indipendente, il diciottesimo, da inserire tra gli SDGs dell’Agenda 2030. Si tratta di un decalogo di golden rules nel quale il termine “zero” (racing to zero, zero corruption) è un obiettivo concreto e ambizioso per mettere in campo una lotta totale alla corruzione, quale condizione di base per assicurare il raggiungimento di tutti i 17 obiettivi di sviluppo e offrire alle prossime generazioni un futuro realmente sostenibile.
"Con Zerø Corruption la convergenza tra la lotta alla corruzione e gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile diventa finalmente esplicita. Non ci può essere vera sostenibilità senza trasparenza." – ha dichiarato Iole Anna Savini, Presidente di Transparency International Italia – "Per questo aderiamo alla proposta del Comitato Anti Corruzione del Business dell’OCSE per promuovere e favorire i comportamenti responsabili delle imprese, riunite nel nostro Business Integrity Forum per dare la loro testimonianza di impegno concreto."
La corruzione ostacola trasversalmente il raggiungimento di tutti gli obiettivi di sviluppo e genera uno scoraggiamento sociale che rischia di minare alle basi la stessa attuazione dell’Agenda 2030. Gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile, dalla loro apparizione nel settembre del 2015, hanno cominciato a trasformare – o a proporre di trasformare – il mondo, secondo equilibri di sviluppo sostenibile, in stretto legame con il benessere umano e la salute dei sistemi naturali.
Alcune voci - la connessione tra corruzione e diritti umani, l'uso di tecnologie abilitanti, la protezione per voci coraggiose e premialità per pratiche virtuose - offrono un orizzonte comune verso il tema della sostenibilità e dell’anticorruzione, attraverso iniziative multi-stakeholder partecipate e animate da tutti gli attori della sostenibilità, dalla società civile alle istituzioni, dal settore privato al pubblico.
Nei lavori del Business Integrity Forum, da anni, siamo convinti promotori della convergenza tra trasparenza, anticorruzione e gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile e tematiche ESG (Environmental Social Governance), come valori reciprocamente stimolanti. La proposta del BIAC OCSE, per voce di Nicola Allocca, ci trova assolutamente in sintonia e naturali alleati, in continuità con il lavoro compiuto assieme in questi anni sui temi di anticorruzione e sostenibilità.
"Esiste una issue globale che dobbiamo affrontare per assicurare un futuro equo e sostenibile per le prossime generazioni. La corruzione è la più alta forma di diseguaglianza per i nostri figli ed è in questo che dobbiamo salvaguardare risorse chiave quali sanità, educazione, benessere sociale e tutela dell'ambiente. Bisogna avere il coraggio di ammettere che è possibile eliminare la corruzione e, insieme, avere l’onestà intellettuale di inserire il contrasto ad essa fra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile." – ha commentato Nicola Allocca, Direttore Risk, Compliance & Quality di Autostrade per l’Italia e Presidente del Comitato Anticorruzione del Business all’OCSE - "Per trasformare questo impegno in azione, occorre individuare nei piani industriali delle direttrici specifiche in ambito compliance che abilitano il raggiungimento degli obiettivi aziendali. In altri termini, bisogna iniziare a misurare la “compliance footprint” dei piani di trasformazione in modo tale da considerare i modelli di Risk, Compliance, Qualità, Antifrode, Business Continuity, Privacy... come elementi chiave del business, da valutare come gli altri obiettivi di piano."
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