Giornata Nazionale per l'integrità in Sanità 2024

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Si è svolta a Roma la quarta edizione della Giornata Nazionale per l'integrità in Sanità organizzata da Transparency International Italia e Re-Act nell’ambito del secondo triennio del Forum per l'integrità in sanità.

Il Forum nasce nel settembre 2020 per aumentare l’integrità, la responsabilità, l’etica e la trasparenza del Sistema Sanitario Nazionale, attraverso una stretta collaborazione con le aziende sanitarie italiane. Si tratta di uno spazio collaborativo dove tutte le aziende aderenti possono confrontarsi, condividere competenze e conoscenze, migliorare le proprie strategie e trovare un supporto operativo per affrontare le sfide dell’anticorruzione

Ad aprile di ogni anno le attività del Forum confluiscono nella Giornata Nazionale per l'Integrità in Sanità. Si tratta di un confronto pubblico tra le aziende sanitarie, le istituzionali e la società civile.  

L'edizione 2024 si è svolta in presenza nella Sala delle Conferenze di Palazzo Valentini a Roma, ospiti della Città Metropolitana di Roma Capitale e accolti dai saluti di apertura del Consigliere Metropolitano Paolo Ferrara.  
  
Il Presidente di Transparency International Italia, Michele Calleri, ha introdotto i lavori della Giornata e l'impatto del Forum nella costruzione di quel valore pubblico dell'integrità che è fondamentale in un settore tanto cruciale e rilevante per la vita di tutte e tutti.

Anche quest'anno, il Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busia, ha voluto salutare la platea con un intervento: Sappiamo quanto è importante il ruolo della sanità e lavorare sull'integrità in sanità significa garantire che la tutela dei diritti e quel servizio essenziale che la sanità fa sia realizzato al meglio. Essenziale sempre ed essenziale soprattutto in questo momento dei grandi investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza dove tante risorse finalmente stanno affluendo verso la sanità. E occorre non solo evitare che queste risorse finiscano in mani sbagliate ma evitare che siano sprecate, perché da queste è legato il successo e la vita, in molti casi, delle persone. Per fare questo dobbiamo lavorare sulla prevenzione della corruzione, applicare regole che evitino che si crei corruzione, ma soprattutto imparare a coniugare le regole di prevenzione della corruzione con l'efficienza amministrativa.

E proprio rispetto al tema della Giornata Piattaforme, dati e tecnologie per l’integrità in sanità - il Presidente Busia ha aggiunto: Le regole di prevenzione della corruzione sono regole che aiutano le amministrazioni, le aziende sanitarie a raggiungere i loro obiettivi e a lavorare meglio. Dobbiamo comprenderlo e dobbiamo farlo capire a tutti gli operatori e dobbiamo usare per questo alcuni strumenti, come la digitalizzazione che è essenziale. (...) I cittadini devono sentirsi partecipi di questo processo e grazie alla trasparenza, grazie al digitale, possono davvero farlo garantendo insieme concorrenza ed efficienza

L'importanza di eventi come la Giornata nazionale per l'Integrità in Sanità, per sensibilizzare, per unire e per collaborare - aggiunge il Presidente Busia: Dobbiamo favorire la collaborazione fra gli operatori sanitari, tra le aziende sanitarie, tra tutte le istituzioni e la società civile che devono lavorare a un obiettivo comune. Per fare tutto questo c'è un elemento chiave: le persone. Le persone che sono al centro: i Responsabili della Prevenzione della Corruzione, i Whistleblower e tutti i soggetti che lavorano e hanno interesse nella sanità. (...) Le persone sono essenziali con la loro professionalità per il crearsi di una cultura diffusa dell'integrità, della buona amministrazione, della legalità.

La prima tavola rotonda della giornata ha preso avvio proprio da questo punto, dalle persone e in particolare da coloro che segnalano illeciti e corruzione, in sanità e non solo. La tavola rotonda dal titolo Prospettive sul whistleblowing è stata introdotta e guidata da Giorgio Fraschini, Responsabile del Programma Whistleblowing di Transparency International Italia: È sempre stimolante parlare di Whistleblowing con i rappresentanti del mondo sanitario, perché le aziende sanitarie hanno una loro particolarità: sono aziende peculiari all'interno del mondo della Pubblica Amministrazione, hanno un'eterogeneità di persone, funzioni, tematiche, sotto tematiche interne che rende il lavoro del gestore delle segnalazioni particolarissimo, perché riceve un po' di tutto. Le tematiche sono così disparate che in questi anni hanno avuto l'opportunità di accumulare esperienze di un certo tipo, esperienze che difficilmente sono comparabili con altre amministrazioni, quindi sarà particolarmente stimolante parlarne. 

Si è partiti da un confronto sulle novità e sull'applicazione delle procedure di segnalazione di illeciti e irregolarità nel settore sanitario a seguito della recente trasposizione della Direttiva europea sul Whistleblowing e dell'entrata in vigore del D.Lgs. 24/2023 sul tema.

Pina Morina è Responsabile Prevenzione Corruzione e Trasparenza dell'ASP di Catania, un'azienda sanitaria territoriale molto articolata, con tutti i problemi che ne conseguono: La percezione che hanno gli altri dello strumento del Whistleblowing è una percezione non esattamente in linea con quella che è la natura vera e propria dello strumento, che spesso da noi viene utilizzato per ripicche personali o per segnalazioni che nulla hanno di effettivamente concreto (...) Il nostro compito è quello di tenere vivo l'interesse di far sapere ai nostri dipendenti che lo strumento esiste ed è importante. E speriamo insomma che venga utilizzato per lo scopo per il quale è nato.

Raffaele Iorio, RPCT dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari: Ci si rende conto che molti utilizzano questo strumento esclusivamente per fini personali, per cui diciamo anche la gestione è abbastanza facile. (...) Su un centinaio di segnalazioni credo che tre/quattro probabilmente abbiano portato effettivamente ad un risultato che sia percepibile, il resto è un'attività di monitoraggio continuo e di sensibilizzazione sulle cattive pratiche che si possono correggere, ed è questo ciò che facciamo. (...) L'unica cosa che si può fare è ragionare sulla cultura dell'integrità, delle buone pratiche anticorruzione e sulla trasparenza. Introdurre e sensibilizzare i colleghi affinché si possa portare l'Amministrazione a raggiungere dei risultati che abbiano a che fare col valore pubblico diciamo a cui tutti dovremmo essere orientati.

Nicola Capello, Direttore operativo di Re-Act: Quando lavoriamo con gli enti cerchiamo di studiare quelle che possono essere le vulnerabilità (...) cerchiamo di capire se lo sforzo legato a questo strumento vale la pena. Se vogliamo sapere quali sono le vulnerabilità dobbiamo partire dal dipendente, che sa se qualcosa di male succede nel suo ufficio. La Direzione può dare una spinta, un clima, una sensibilità, il Responsabile anticorruzione può mettere in fila tutti gli strumenti, ma è il dipendente che sa se succede o se c'è la possibilità che succedano certe cose. (...) La corruzione è un fenomeno sommerso. Se non è il dipendente che la vede, la fa emergere, sarà difficile. Cioè, se non funziona questo strumento la prevenzione della corruzione manca di una gamba importante.

La percezione di chi lavora da anni nella Pubblica Amministrazione è anche positiva, negli ultimi tempi si avverte un'aria nuova rispetto alla cultura dell'anticorruzione. La cultura dell'integrità circola e si avverte. Rispetto a questa percezione, è arrivato dal pubblico l'intervento di Sabina Bellotti del Dipartimento Funzione Pubblica e referente nazionale per le Politiche per il Governo aperto: Sulla diffusione di una cultura dell'integrità, perché preferiamo parlare di cultura dell'integrità piuttosto che di prevenzione della corruzione, sono d'accordo sul fatto che si respira oggi, forse, un'aria nuova, perché sono cambiate molte cose anche a livello internazionale, perché nel nostro Paese si sta facendo un gran lavoro di collaborazione interistituzionale, aperta anche alla società civile a cura del MAECI, portando poi l'esperienza e le pratiche positive dell'Italia non soltanto a livello nazionale, ma facendole conoscere nel mondo. Questo è importante. (...) C'è un tema di cambiamento epocale di visione della Pubblica Amministrazione e dobbiamo lavorare da subito su chi sta dentro le amministrazioni per evitare che la cattiva amministrazione produca danno.

La seconda tavola rotonda della giornata sui Dati e le tecnologie per individuare i rischi - ed effettuare dei controlli rafforzati - è stata introdotta e guidata da Davide Del Monte, Ricercatore di Re-Act. Si è trattato di un confronto sui metodi e gli strumenti innovativi per prevenire i rischi di corruzione nel settore sanitario, ambito strategico fortemente interessato dagli investimenti del PNRR.

La quantità di dati e informazioni disponibili oggi è immensa ed è necessario far interagire i tanti strumenti a disposizione in modo tale che possano essere messi a frutto per il bene comune. Ma come? Innanzitutto, bisogna essere in grado di capire come funzionano o quantomeno quali sono le potenzialità che questi strumenti offrono. Per questo si è pensato di introdurre nel dialogo tre esperienze di rilievo nel panorama dei dati e dell'informazione pubblica.

Antonio Bosisio, Ricercatore di Transcrime, un Centro di ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore che si occupa di studi sulla criminalità: Ci occupiamo prevalentemente di fenomeni criminali cosiddetti complessi quindi l'infiltrazione della criminalità organizzata nell'economia, riciclaggio, corruzione, tutto ciò che ha una matrice o degli aspetti legati al mondo economico finanziario. Negli ultimi trent'anni abbiamo portato avanti più di 300 progetti di ricerca finanziati a livello nazionale e internazionale e lavoriamo a stretto contatto con autorità pubbliche, autorità anticorruzione, forze dell'ordine di vario tipo. Abbiamo una collaborazione stretta con tante autorità pubbliche a livello europeo e abbiamo un approccio anche duplice sia dal punto di vista della ricerca ma poi anche dello sviluppo. (...) È importante capire quali dati ci sono a disposizione, come si possono far interagire, come si possono far parlare.

Marianna Vintiadis di 36Brains: È da circa 25 anni che faccio questo mestiere, cercare di aiutare aziende ed enti a prevenire determinati tipi di rischi facendo dei controlli preventivi oppure, una volta che purtroppo qualcosa è avvenuto, andare a fare un’indagine interna o accertamenti che possano aiutare a circostanziare una certa attività. Però adesso parliamo della parte preventiva perché è veramente meglio che curare e gli strumenti per prevenire possono essere anche abbastanza facili. (...) Quante volte avvengono dei piccoli scandali, a livello locale, perché nessuno si è premurato di cercare su un banale motore di ricerca pubblico accessibile a tutti, anche dal telefonino, il nome della gara o dell'azienda che vincerà e a cui si pensa di affidare un appalto. (...) Questo prima di entrare nel merito e nei limiti delle banche dati e comunque di avere una procedura dove si stabilisce prima quali controlli verranno fatti e in base, per esempio, anche a quelli che possono essere i rischi percepiti.

Ettore Di Cesare della Fondazione Openpolis, che nasce come un'associazione nel 2006 e la cui missione a quella dell'apertura dei dati di pubblico interesse e l'analisi di questi dati per una maggiore trasparenza e comprensione di vari aspetti sia politici che sociali: Siamo tra gli antesignani della battaglia dell'apertura dei dati, della disponibilità dei dati e soprattutto della loro importanza per prendere delle decisioni informate. (...) La nostra è una filiera perfetta perché facciamo un progetto, mettiamo a disposizione di tutta la cittadinanza una piattaforma per navigare i dati, li facciamo scaricare e collaboriamo con gli organi di informazione con cui riusciamo a tirar fuori casi quantomeno sospetti che poi, diciamo, arrivano all'attenzione. (…) Sul PNRR, fin dall'inizio abbiamo detto "dobbiamo fare una piattaforma di trasparenza del PNRR" e quindi ci abbiamo iniziato a lavorare fortemente fin dall'inizio e, ..., abbiamo creato openPNRR - che è attualmente, penso, la piattaforma migliore di monitoraggio del PNRR. (…) Abbiamo iniziato ad ingaggiare una vera e propria battaglia con il MEF per avere questi dati, ..., e la battaglia è fatta a colpi di FOIA e di accesso agli atti - una legge che abbiamo spinto e anche aiutato a scrivere ed è stata approvata anni fa. Però è complicato, anche perché è costoso, ma insomma, alla fine questi dati iniziano ad uscire fuori.

In chiusura dei lavori, l'intervento di Lorenzo Segato, Direttore scientifico di Re-Act: cosa abbiamo imparato in questi anni e cosa ci prospetta il futuro in tema di anticorruzione in sanità? Abbiamo sentito raccontare di collaborazione con le istituzioni, di combattimenti con le istituzioni per avere le informazioni, abbiamo sentito parlare tanto di dati che ci sono ma non ci dovrebbero essere o di dati che non ci sono e ci dovrebbero essere, ma soprattutto oggi abbiamo parlato di due elementi molto importanti: le persone e gli strumenti. E queste sono la cifra che il Forum fin dall'inizio ha voluto far crescere in questa cultura dell’integrità.

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